I nostri terreni controllati con il Qr Code Campania

Pubblicata il 18-05-17

Dove coltiviamo il nostro antico pomodoro Re Umberto è lungo i terrazzamenti della Costiera amalfitana, in zone collinari come Tramonti, lontani anche da strade di scorrimento e immersi nella natura.

Sono terreni sani e protetti. E proprio perché vogliamo anche dimostrarlo con elementi scientifici, ci affidiamo al progetto QR Code Campania che monitorizza campioni di terreno con metodi affidabili e attraverso le analisi di laboratorio dell‘Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e dai Dipartimenti di Agraria e di Medicina Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli.

Noi ci teniamo al nostro pomodoro, e soprattutto teniamo alla salute di chi porta sulle tavole il nostro antico Re Umberto.

«La sicurezza è un gesto semplice». Con questo slogan è stato presentato presso la sala giunta della Regione Campania il progetto «Qr code - Campania sicura». Si tratta di un codice a barre bidimensionale composto da moduli neri disposti all'interno di uno schema di forma quadrata, impiegato per memorizzare informazioni destinate ad essere lette tramite la fotocamera di uno smartphone. Nel caso specifico il progetto, nato da un'intesa tra Regione, Confindustria Campania e Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, riguarda la possibilità per il consumatore di ottenere informazioni sulla tracciabilità del prodotto, di leggere i risultati delle analisi remote e più recenti, ottenere informazioni sulla geolocalizzazione dell'azienda produttrice. Chi non ha uno smartphone, sarà la presenza stessa del codice bidimensionale a fare da garanzia di salubrità del prodotto.

300 AZIENDE - Al momento le aziende interessate al progetto sono circa 300. «E' uno strumento di trasparenza, finalizzato alla sicurezza dei nostri prodotti", dice il presidente della Giunta regionale della Campania Stefano Caldoro. «I nostri prodotti - rassicura - sono i più sani e controllati al mondo, o quanto meno più controllati di altri Paesi europei. Tra l'altro - prosegue - non credo che nel panorama nazionale ed europeo il problema più grande ce l'abbia solo la Campania che pure ha aree verdi tra le più grandi in Italia».